Giornata del Seminario

Quando si celebra la Giornata del Seminario?

Da alcuni anni la Giornata del Seminario non si celebra più nell’ultima domenica dell’anno liturgico, solennità di Cristo Re, ma la terza domenica del tempo ordinario, vale a dire nella seconda metà del mese di gennaio. Ciò ha “alleggerito” la festa di Cristo Re, nella quale capitava spesso che la Giornata del Seminario si sormontasse con altre giornate e appuntamenti, e ha intercettato la lettura liturgica di alcuni brani evangelici dal marcato sapore vocazionale. A partire dal 2020, tuttavia, papa Francesco ha disposto che nella terza domenica del tempo ordinario si celebri la Domenica della Parola… e tale coincidenza è oltremodo felice: è dalla Parola di Dio, infatti, che nasce ogni chiamata – compresa quella al ministero ordinato – ed è alla luce della Parola che ogni discernimento domanda di essere fatto per dirsi ed essere autenticamente cristiano.

Pertanto la prossima Giornata del Seminario è prevista per domenica 21 gennaio 2024. Tale suggerimento di data non impedisce la possibilità di riprogrammarla in un altro momento dell’anno liturgico, tanto più se ciò permette un maggiore coinvolgimento della comunità o anche l’invito in parrocchia di un seminarista o di un educatore del Seminario per una testimonianza durante la liturgia o in qualche altro incontro con famiglie, giovani e ragazzi.

Perché celebrare la Giornata del Seminario?

La Giornata è l’occasione annuale con la quale si può anzitutto far conoscere la realtà del Seminario, ricordandone l’esistenza e segnalandone le diverse attività. Non è raro trovare cristiani, anche impegnati in parrocchia, che pensano che il Seminario abbia chiuso per mancanza di seminaristi… ed invece, pur ridotti nel numero, ci sono ancora giovani e ragazzi in cammino! C’è la Comunità di Teologia, composta da sette giovani e adulti d’età compresa tra i 20 e i 50 anni in cammino verso il ministero ordinato, che vive in un’ala dell’attuale Centro Diocesano e frequenta al mattino le lezioni presso la Facoltà Teologica di Padova; c’è la Comunità vocazionale del Mandorlo, che accoglie quest’anno due giovani in discernimento, che condivide gli spazi con il Centro Vocazionale Ora Decima in contrà Santa Caterina; ci sono, infine, il Gruppo HandsUp e il Gruppo Sentinelle, rispettivamente rivolti ai ragazzi e alle ragazze delle classi medie e superiori, che si ritrova una volta al mese negli spazi del Centro Diocesano occupati fino ad un paio d’anni fa dal Seminario Minore, la cui esperienza residenziale si è conclusa nel 2021. A seguire questi ragazzi e giovani c’è l’équipe dei preti composta dal rettore don Aldo Martin, dal padre spirituale don Matteo Lucietto e dagli educatori don Massimo Frigo (Teologia) e don Luca Lunardon (Mandorlo). Tutti e quattro insegnano e svolgono anche altri servizi: don Matteo è parroco, don Massimo è assistente diocesano di ACR, MSAC e del settore Giovani di AC, don Luca è responsabile della pastorale vocazionale diocesana e direttore di Ora Decima.

Nondimeno la Giornata del Seminario offre la possibilità di un esplicito annuncio vocazionale che non si riduca, ma che nemmeno scarti a priori, la possibilità di porre la propria vita a servizio di Dio e della Chiesa nella forma del ministero ordinato. I preti, infatti, non piovono miracolosamente dal Cielo, ma nascono dal terreno vivo delle nostre comunità cristiane nel momento in cui si ha anche il coraggio di fare (e farsi) questa domanda: “Perché non prete?”. Rimane oggi validissimo quanto scrisse vent’anni fa il cardinale Carlo Maria Martini in Il Signore chiama. Lettera ai preti sulle vocazioni al ministero ordinato: è vero che l’attuale carenza di ministri ordinati «ci interpella nel senso di obbligarci a valorizzare finalmente la grande potenzialità ministeriale dei laici adeguatamente preparati, tuttavia è destinata a perire una Chiesa nella quale non si avesse più fiducia nel fatto che Dio chiama anche oggi, in questo mondo sempre più secolarizzato, a consacrare a Lui tutta la vita per il servizio del Regno». In questa prospettiva, quindi, la Giornata del Seminario diventa anche momento di preghiera per le vocazioni, in particolare per quelle al ministero ordinato: pregare per il Seminario – per chi in Seminario già c’è e per chi in Seminario potrebbe entrare – è infatti il primo e il principale modo con cui lo si può sostenere! 

Il sostegno economico, che si concretizza nella raccolta della tradizionale “offerta per il Seminario”, viene dopo ed è un aiuto prezioso per permettere al Seminario di continuare a svolgere le sue attività formative e vocazionali. Del resto, la quasi totalità di quanto ottenuto dalla cessione all’ULSS 8 di buona parte dell’edificio novecentesco (il cosiddetto “Seminario Nuovo”) non è stato trattenuto dal Seminario, ma è stato impiegato nella ristrutturazione di ampie sezioni dell’edificio ottocentesco che il Seminario ha poi interamente donato alla diocesi e che ora ospita il Centro Diocesano.

Come celebrare la Giornata del Seminario?

Ogni anno, in occasione della Giornata del Seminario, l’équipe educativa prepara una scheda per l’animazione liturgica che è disponibile cliccando qui e che può essere utilizzata nelle messe di domenica 21 gennaio. Sul sito del Seminario è disponibile anche un testo di presentazione della Giornata che può essere pubblicato sul foglietto degli avvisi e che è disponibile cliccando quiIn entrambi i fogli troverete una Preghiera per il Seminario che può essere proposta ai fedeli in quella domenica e utilizzata anche in altre occasioni (momenti di preghiera, incontri formativi per giovani, catechesi per adulti…). 

Inoltre, pur nella strettezza dei numeri che non consente più una presenza capillare e generosa come avveniva un tempo, i preti dell’équipe del Seminario e i seminaristi si rendono disponibili per eventuali testimonianze e incontri vocazionali nelle parrocchie durante tutto l’anno.

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