I genitori del gruppo sentinelle si raccontano …

LANCIATI IN AVANTI

Voi siete l'arco dal quale, come frecce vive, i vostri figli sono lanciati in avanti. L'Arciere mira al bersaglio sul sentiero dell'Infinito e vi tiene tesi con tutto il suo vigore affinché le sue frecce possano andare veloci e lontane.

Khalil Gibran
Come genitori ci sentiamo come questo arco di cui Khalil Gibran parla. Conosciamo le nostre frecce, le tratteniamo, le conteniamo ma poi se non tendiamo bene la corda rischiamo di farle cadere troppo vicino, lontane della meta, mancando il bersaglio. Siamo Federica e Alessandro, genitori di Francesco e Sofia. Viviamo a San Bonifacio e siamo della Parrocchia di Praissola. Francesco ha 15 anni e da quando ne aveva 11 frequenta il seminario di Vicenza, prima con il cammino dei Chiamati per nome, poi del Cammino Davide e dallo scorso anno fa parte del gruppo Sentinelle. Come tanti altri ragazzi della sua età si è accostato al seminario durante le varie giornate dei ministranti. L’entusiasmo per gli incontri è cresciuto di volta in volta sempre più, fino a divenire un appuntamento mensile sentito e desiderato. E non solo per Francesco. L’andare in seminario è ormai un momento importante per tutta la famiglia, perché come famiglia ci sentiamo accompagnati e guidati. Non manca mai un momento per noi, dalla celebrazione eucaristica a dei momenti di riflessione, dal confronto in famiglia e tra famiglie ai momenti di convivialità. Il centro è Lui, Cristo, che si fa Verbo, Pane spezzato, Gioia condivisa. Insieme a Francesco cresciamo anche noi, come persone, come genitori e come genitori amati da Dio. Il cammino vocazionale che nostro figlio ha intrapreso, che comprende incontri mensili ed esperienze particolari, è un percorso di crescita che lo aiuta, partendo da ciò che lui è, un ragazzo pieno di passioni e di interessi, a guardarsi dentro, a dare un nome ai suoi desideri, ai suoi bisogni, alle sue emozioni, alle password del suo cuore, come le chiama Papa Francesco. È un’occasione per tutti noi, di fermarci un po’, per guardarci negli occhi e nel cuore e di chiederci cosa Dio sta dicendo alla nostra vita di oggi, alla nostra quotidianità, al nostro essere famiglia e a ciascuno di noi. “Lanciare in avanti” i nostri figli non è semplice, il timore e i dubbi talvolta ci sovrastano. E ancor più difficile è aiutarli a trovare il loro bersaglio, il senso della loro vita, il tesoro che Dio ha in serbo per loro. Insieme però, non solo è possibile, ma è anche un’avventura che ci riserva sempre nuove sorprese e sa stupirci. Pensando alla nostra esperienza ci sentiamo di dire grazie agli animatori, ai prefetti e ai preti che si sono succeduti, per la comprensione, la disponibilità, la sensibilità, la loro testimonianza di fede, per ciò che hanno e stanno seminando nei ragazzi e per farci sentire sempre a casa. Con loro e grazie a loro, ci sentiamo veramente un arco teso nelle mani dell’Arciere, pronti ad affidargli le nostre frecce, perché le possa far volare verso l’Infinito.
Federica e Alessandro
Genitori di Francesco

SALIRE SUL SENTIERO A PICCOLI PASSI

Il 9 ottobre a Vicenza nella grande casa del Seminario abbiamo partecipato al primo incontro del gruppo Sentinelle curato da don Luca Lorenzi. Ci ha presentato il calendario delle attività proposte ai ragazzi per l’anno 2022/23 e abbiamo ascoltato un estratto dell’ Udienza Generale del Papa di mercoledì 5 ottobre intitolata Catechesi sul Discernimento, “gli elementi del discernimento e conoscere se stessi”. E’ stato un bel pomeriggio, non capita spesso, nella vita frenetica di una famiglia, di confrontarsi con altri genitori sull'educazione dei nostri figli. Spontaneamente escono esperienze personali toccanti dove si percepisce la fatica di seguire figli adolescenti che crescono in fretta e hanno voglia di mordere la vita, e il sollievo che spesso arriva dalla fede e dalla preghiera. Ritornando a casa io e mia moglie ci siamo interrogati sull’esperienza che nostro figlio Gionata sta vivendo in questi anni in Seminario. Gionata quest’anno ha compiuto 18 anni, primo di 3 figli, si è inserito in Seminario dalle medie. All’ età di 2 anni è stata emessa diagnosi di autismo. L’autismo è un disturbo pervasivo dello sviluppo. Questa è la definizione della comunità scientifica internazionale; colpisce le aree della comunicazione, dell'interazione sociale e dell’immaginazione. Gli effetti sono sia fisici (impaccio nei movimenti, stereotipie, gestualità ripetitiva) che intellettivi, con difficoltà nel linguaggio, nell’interazione sociale, nell’elaborazione di ciò che li circonda. Dietro a questa etichetta c’è un mondo; non esiste un caso uguale ad un altro, non esistono limiti definiti di competenze o di abilità; ci sono ragazzi che non riescono a stare seduti a un banco scolastico per più di un minuto ed altri che ben si mescolano all'interno di una classe; ragazzi che non sanno parlare ed altri che parlano in continuazione soprattutto di argomenti di loro interesse. Non si conoscono ancora le cause dell’autismo, non è una malattia perchè dall’autismo non si può guarire ma si può trattare e per questo le condizioni di vita possono migliorare di molto. Gionata ora è certificato con sindrome di Asperger, questo, se da una parte acuisce le difficoltà di inserimento ed autonomie in un gruppo nuovo, dall’altro non ha mai rappresentato un ostacolo alla partecipazione alle attività proposte e a come esse si siano rivelate significative per Gionata. Le difficoltà non gli hanno impedito di sentirsi sempre bene accolto nel gruppo e di sviluppare amicizie importanti con ragazzi della sua età. Questo per noi genitori è molto importante. Abbiamo avuto la soddisfazione di vedere in nostro figlio anno dopo anno la fede crescere e una sua profonda maturazione che lo sta portando ad una vita cristiana adulta e consapevole. In autonomia si è inserito in parrocchia nel gruppo lettori, partecipa alle S. Messe con grande desiderio, da qualche mese ha iniziato a prendere lezioni di pianoforte per inseguire un suo sogno di suonare l’organo in Chiesa. Crediamo che in tutto questo il gruppo Sentinelle e le attenzioni di don Luca siano state determinanti. Da genitori non ci poniamo limiti, vediamo Gionata felice, consapevole, desideroso di approfondire la sua fede e di capire quale possa essere la propria strada nella vita. Certo ci rendiamo anche conto delle sue difficoltà; Una cosa sicuramente accomuna tutti noi, cosiddetti normodotati e cosiddetti ragazzi speciali: siamo chiamati a vivere a pieno la nostra vita e cercare di migliorare un po 'ogni giorno con l’aiuto di chi ci sta intorno.
Elena e Michele
Genitori di Gionata