Che cos’è Hands Up?

Perché questo nome?

Perché le nostre Mani raccontano la nostra storia.
Le forme e le linee solo ad un primo sguardo risultano uguali; mentre se ci si avvicina un po’, se ci lasciamo leggere, esse parlano di identità, di contatto, di relazione.
Mani che si intrecciano le une con le altre e che si muovono per danzare o costruire qualcosa insieme.
Mani che rendono grazie e si rivolgono al cielo per fare spazio a qualcun Altro nella propria vita, lasciandosi afferrare.
Mani che dicono desiderio di lasciarsi raggiungere dal tocco di Dio.

……e allora alziamole, tutti insieme, che magari arriviamo a toccarlo!

Obiettivi

“Tu puoi domandarti chi sei e fare tutta una vita cercando te stesso.
Ma domandati: per chi sono io? Tu sei per Dio senza dubbio, ma lui ha voluto che tu sia anche per gli altri e ha posto in te molte qualità e doni che non sono solo per te”

Papa Francesco

L’obiettivo principale che sta alla base del gruppo “Hands Up” prende spunto dalla frase di Papa Francesco che è un invito a “muovere le mani” per andare incontro agli altri e per scoprire chi siamo e per chi siamo.
Il percorso vuole aiutare i ragazzi a sperimentare la bellezza dell’incontro personale con il Signore Gesù scoprendo la propria vita come dono, vita che si realizza in pienezza donandosi.

Una proposta vocazionale che sappia accompagnare il percorso di fede dei ragazzi in un’età naturalmente critica che dimostrano voglia e desiderio di vivere una esperienza bella e significativa per la loro vita, grazie ad alcune relazioni educative significative ed efficaci (i genitori, il don della loro parrocchia, il loro animatore ACR, i capi Scout, le catechiste, ecc…)

Questo nuovo percorso condiviso con i diversi uffici diocesani, le comunità coinvolte e con chi in esse svolge un servizio educativo per i pre-adolescenti vuole pensare alla ricerca vocazionale in modo nuovo.

Tre sono gli obiettivi secondari:

  1. Chi sono io? Avere consapevolezza di sé: in questa età la scoperta di sé è una ricerca continua che richiede il coraggio di raccontarsi per quello che si è scoprendo la bellezza che abita la vita ed anche le sue fragilità. La vita del preadolescente si presenza come dei pezzi di puzzle un po’ disordinati; occorre riordinarli per scoprire chi si è e per chi si è. Grazie all’esperienza di gruppo e alla condivisione di esperienze, si aiuterà i ragazzi a mettere le “mani in pasta” nello scoprirsi come dono e nell’ aprirsi alle relazioni con gli altri.

  2. Fare esperienza di Dio: aiutare i ragazzi a rileggere il proprio vissuto alla luce della relazione con il Signore Gesù. Fare esperienza della preghiera come luogo di fiducia e di intimità con Lui e scoprire che la vita è dono e non chiusura in se stessi ma è tendere la mano verso gli altri come a dire “ci sono per te”.

    Accompagnare i ragazzi nel dialogo con la Parola di Dio per scoprire che cosa ha da dire alla loro vita di tutti i giorni.
    Scoprire una dimensione di Chiesa più grande attraverso l’esperienza del gruppo e di alcuni appuntamenti diocesani.

  3. Creare legami di comunità: presentare la comunità come luogo in cui fare esperienza della vita cristiana e spazio in cui diventare testimoni facendoci dono nella vita di chi ci sta vicino. Accompagnare i ragazzi a sentirsi appartenenti a più comunità (famiglia, mondo, ecc….)…

Che cosa significa accompagnare un ragazzo all’interno ad un percorso diocesano?

  • §  Il gruppo è composto da ragazzi che vengono da varie zone della diocesi, e da diverse esperienze associative: questo è già̀ una prima ricchezza, perché́ ciascuno porta la propria diversità̀ che diventa un’opportunità̀ di confronto con gli altri.

  • §  L’esperienza diocesana permette di valorizzare in modo più mirato proposte approfondite e specifiche sia a livello spirituale che vocazionale.

  • §  L’esperienza di un gruppo vocazionale diocesano è una opportunità per quei ragazzi e ragazze che manifestano sensibilità ad un cammino di fede, o che non la manifestano, ma ai quali vediamo che si potrebbe fare la proposta. Come comunità parrocchiale, non possiamo investire su qualche ragazzo o ragazza per un cammino spirituale e vocazionale?

  • §  Uscire dalla propria parrocchia offre la possibilità̀ di scoprire che la chiesa è più grande (del proprio orticello), ampliando i propri “orizzonti ecclesiali”, che possono diventare stimolo per crescere.

  • §  Il luogo dove si vive l’esperienza è significativo perché́ crocevia di diverse realtà̀ diocesane (Centro Diocesano: Azione Cattolica, AGESCI …) ed anche dal punto di vista vocazionale (il Seminario). ̀
    La possibilità di vivere in questi ambienti è l’occasione per sentirsi parte di una grande famiglia.

Destinatari

I destinatari del percorso HundsUp sono i ragazzi e le ragazze di seconda e terza media. Accompagnatori

Gli accompagnatori sono un’equipe di animatori (c’è anche la presenza di una coppia di fidanzati e di un seminarista come testimonianza vocazionale) e il referente diocesano per la pastorale vocazionale.
Il percorso si svolgerà negli ambienti del Centro Diocesano Onisto.

Tre fasi:

  1. Nel periodo da ottobre a dicembre in alcune zone della Diocesi vorremmo vivere un “incontro lancio” di mezza giornata il sabato o la domenica invitando i ragazzi di seconda e terza media accompagnati dai loro catechisti/educatori.

  2. Da metà gennaio a maggio gli incontri si svolgeranno nella formula di un weekend al mese (dal sabato pomeriggio alla domenica pomeriggio).
    Ci saranno anche due appuntamenti diocesani aperti a tutti i ragazzi di seconda e terza media.

  3. Durante l’estate si vivrà un’esperienza di campeggio.