La comunità vocazionale Il Mandorlo si rinnova ogni anno nei volti dei giovani che la compongono, ma quest’anno la novità riguarda anche la sua direzione. A partire dal mese di settembre, infatti, nuovo responsabile è don Luca Lunardon, che sostituisce don Andrea Dani, nominato parroco. Di seguito trovano posto il saluto di don Andrea, al quale va un grande grazie per il generoso servizio svolto in Seminario per dieci anni, e quello di don Luca, che accogliamo con gioia.
Don Andrea: «Ricordarmi sempre di ciò che conta davvero»
La mattina di mercoledì 1° giugno, in piazza San Pietro, mentre con un bel gruppo di giovani attendevo l’inizio dell’udienza di papa Francesco, il vescovo Beniamino mi chiedeva la disponibilità di diventare parroco dell’unità pastorale di Sant’Antonio ai ferrovieri – Sant’Agostino – San Giorgio in Vicenza. Fra me ho subito pensato alla sfida e al valore dell’obbedienza, sulla quale tante volte avevo riflettuto coi giovani accompagnati al Mandorlo. Non certo quell’obbedienza mal compresa come sudditanza, o mal vissuta come sopportata sottomissione ad una volontà estranea, e neppure come eroica dimostrazione di merito personale. Ho pensato all’obbedienza come alla possibilità di dire di sì a quanto il Signore, attraverso la vita, continuamente mi presenta, quel dire di sì che prova a scorgere una promessa, prima ancora di una prova. Ho pensato a tutte le occasioni della mia vita in cui dire di sì mi ha portato del bene.
Dopo tre anni di immersione pastorale a Dueville e Vivaro, il mio servizio, per ben dieci anni come responsabile della comunità vocazionale Il Mandorlo, è stato tutto esposto sulla cura della formazione, sull’accompagnamento personale, sull’ascolto. Alle spalle scorgo un sentiero costellato di tanti volti, quelli dei giovani passati per il Mandorlo, quelli accompagnati nei loro percorsi di vita; vedo passi che hanno richiesto impegno e fiducia, come la scelta di portare il Mandorlo in una nuova casa; vedo una strada che mi ha fatto sperimentare la Chiesa, nel servizio al Seminario, nella collaborazione con amici preti in Pastorale vocazionale e giovanile, con qualche parrocchia, con l’Azione Cattolica diocesana.
Questa lunga esperienza, ogni anno diversa grazie ai giovani sempre nuovi, mi ha davvero segnato e fatto crescere. La porto con me come un dono di cui continuamente essere grato. Oso dire che mi ha pure insegnato un determinato modo di essere prete, spingendomi continuamente a rileggere me stesso, il mio ministero, le ragioni profonde del mio aver scelto il Signore. E confesso il desiderio di poter continuare a percorrere questa via anche nel servizio di parroco, attento – forse dovrò esserlo un po’ di più – a non dimenticare, preso dagli incarichi e dalle attese, la ragione prima che mi ha messo per strada. Credo che questa sarà una bella sfida. Alla notizia della nuova nomina, in molti mi hanno fatto i complimenti. Di certo è un passo importante, una svolta di maturazione per me. Ammetto che mi fa un po’ sorridere che sotto sotto ci sia l’idea di una promozione… Più della logica dell’aumento, mi fa bene quella dell’essenzializzazione: ricordarmi sempre di ciò che conta davvero.
Sento che mi aiuta molto rileggere questa svolta a partire dalla fede. Ed è forse ciò che più ci è chiesto in questo tempo non facile per i preti, in cui tante volte il ministero sembra essersi ridotto ad un peso da portare. Sono sereno e affido fiducioso al Signore i passi che mi stanno davanti. So che ad attendermi ci sono comunità desiderose di camminare!

don Andrea Dani
Nuovo parroco dell'Unità Pastorale Sant’Antonio ai ferrovieri – Sant’Agostino – San Giorgio in Vicenza